Formula 1. Alfa Romeo da sponsor a squadra ufficiale

Alfa Romeo da sponsor a squadra ufficiale
Da semplice sponsor a squadra ufficiale. In 12 mesi la trasformazione della Sauber F.1 Team in Alfa Romeo Racing si completa e con essa nasce una nuova squadra dal grande nome: Alfa Romeo in prima persona torna a farsi carico degli impegni agonistici nella massima formula. E' la conclusione di un progetto partito da lontano con Sergio Marchionne, che aveva una visione tale da riportare al vertice di immagine e prodotto Alfa Romeo, la Casa dei primi titoli mondiali di Formula 1, il marchio che negli anni ha dato il via alla leggenda e alla storia della Ferrari stessa, che era partita proprio gestendo auto del Biscione.
Dopo gli ultimi titoli mondiali prototipi, nel 1975 e 1977, Alfa Romeo si era cimentata del DTM, il turismo tedesco, vincendolo alla grande davanti ai colossi locali come Mercedes. Una fugace apparizione nelle corse Indy in America e poi il silenzio rotto ogni tanto da qualche incursione. Fino al ritorno del Quadrifoglio sulle carrozzerie delle Ferrari F.1 e poi il ritorno, prima come sponsor della Sauber, adesso con la nascita di Alfa Romeo Racing.
Anche nel Mondiale 2019 resteranno due piloti di primo piano: Kimi Raikkonen, ex campione del mondo, e Antonio Giovinazzi, italiano che riporta il tricolore in F.1 dopo anni di assenza. Un ritorno fatto di fascino, di comunicazione a livello mondiale di un brand che coi suoi prodotti, vedi Stelvio e Giulia, si sta presentando a livello internazionale con le carte in regola per competere. E lo fa scegliendo la strada più difficile, quella in cui ogni settimana i riflettori del mondo intero sono concentrati su un circuito di F.1.
Dice Mike Manley, ceo di FCA: «Alfa Romeo Racing è una denominazione nuova che, tuttavia, può vantare una lunga storia di successo in Formula 1. Siamo orgogliosi di collaborare con Sauber nell'impresa di portare la tradizione di eccellenza tecnica e stile italiano, caratteristica del marchio Alfa Romeo, alle vette delle competizioni motoristiche. Non ci sono dubbi: con Kimi Räikkönen e Antonio Giovinazzi al volante e l'esperienza Alfa Romeo e Sauber, gareggeremo per dire la nostra».
Dal punto di vista tecnico ci sarà il supporto totale della Ferrari, con motori e cambi, ma anche lo sviluppo di tecnici che potranno mostrare il loro talento e spronare la ricerca per le rispettive squadre. Vincere il Mondiale sarà impossibile, imporsi in qualche gara un sogno. Di sicuro rivedere il nome Alfa Romeo in F.1 in prima linea è la vittoria più bella.
da Avvenire

Alla Targa Florio Classica tra cultura e velocità

Alcuni momenti della Targa Florio Classica 2018 © Ansa


ROMA - La Targa Florio, una delle corse più antiche del mondo, è il palcoscenico scelto da Aci Storico per valorizzare e rilanciare il motorismo storico italiano. Un "problema di credibilità", come spiega all'Ansa il presidente dell'Aci Angelo Sticchi Damiani: la Targa, che ha visto trionfare in passato i più grandi assi del volante, quattro anni fa stava per chiudere i battenti. L'Aci, con un investimento cospicuo (oltre due milioni di euro), l'ha rilanciata: abbinando la corsa delle auto storiche con il Ferrari Tribute (riservato alle "rosse" di Maranello, analogamente a quanto avviene con la 1000 Miglia), e soprattutto puntando sulla passione della Sicilia, terra di motori quanto e più dell'Emilia.

Dal 5 al 7 ottobre circa 200 auto di prestigio, tra storiche e Ferrari moderne, hanno dato vita ad una gara rievocativa che poco ha da invidiare alle vere e proprie competizioni su strada.

Sono circa 150 gli equipaggi iscritti, compresi quelli del Ferrari Tribute to Targa Florio. Oltre agli equipaggi italiani, al via anche piloti spagnoli, inglesi, svizzeri, tedeschi e olandesi, ma anche provenienti da Stati Uniti e Argentina, Giappone e Hong Kong, Sud Africa e Australia.

Di grande prestigio il parco auto in gara: la più anziana fra le iscritte è una Lancia Lambda del 1927, in strada anche l'Alfa Romeo Gran Sport 6C; l'Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport "Testa Fissa" del 1930 e la Ferrari 166 MM del 1949.

La formula è quella della regolarità, ma non è da sottovalutare il significato agonistico della specialità: il rispetto (al centesimo di secondo) dei tempi imposti dalle tabelle di marcia richiede quell'orecchio musicale ed agonistico tipico dei campioni della velocità; ci sono poi le prove "a media" che presuppongono il rispetto di una certa velocità media lungo le "speciali" che determinano la classifica. Esercitarsi in questa disciplina può aiutare, per esempio, sulle strade di tutti i giorni sorvegliate dai "tutor" (che lavorano proprio sulle velocità medie).

Lungo il percorso della Targa storica, che si snoda per oltre 700 chilometri e gravita attorno al famoso circuito stradale delle Madonie (72 chilometri, il triplo del Nurburgring in Germania) e alle tribune di Forlimpopoli (ancora conservate nello stato originale), i campioni della regolarità italiana si sono sfidati sotto gli occhi di moltissimi giovani entusiasti: niente motori elettrici, ma rombi e profumi d'altri tempi, come quando passa l'Alfa Romeo Gs 1750 Zagato simile a quella con la quale vinse Tazio Nuvolari. Tra le storiche, parco auto di alto livello (Ferrari barchetta Touring, Balilla Coppa d'Oro, Lancia Aurelia B20 e B24 tanto per citarne alcune) che incuriosiscono molto guidatori ormai abituati più agli elettrodomestici e alla guida autonoma che non alla classica "doppietta". Ma è proprio qui l'importanza di queste rievocazioni: fare apprezzare l'automobile storica come simbolo del Secolo Breve, il Novecento, opera d'arte in movimento, tema culturale sul quale - dicono gli organizzatori della Targa Florio - l'Italia è davvero in pole position.

Ogni mille abitanti 625 auto in strada, record in Italia

Ogni mille abitanti 625 auto in strada, record in Italia © ANSA


 Cresce il tasso di motorizzazione in Italia. Dal 2013 al 2016, infatti, il numero di autovetture circolanti ogni 1.000 abitanti, è passato da 608 a 625, con una crescita del 2,8%, maggiore rispetto a quello degli altri maggiori paesi europei.

In Germania, ad esempio, il tasso di motorizzazione dal 2013 al 2016 è passato da 543 a 555 (+2,2%), mentre in Spagna è passato da 474 a 492 (+3,8%), nel Regno Unito da 449 a 469 (+4,5%) ed in Francia è addirittura diminuito, passando da da 498 a 479 (-3,8%). Con la ripresa delle immatricolazioni registrata negli ultimi anni, - secondo quanto reso noto dal Centro Studi Continental su dati Aci, Istat ed Eurostat - quindi, è risalito anche il tasso di motorizzazione, che negli anni precedenti a quelli considerati era in calo. Questo discorso è valido in tutti i principali paesi europei, ma soprattutto in Italia, un paese in cui il tasso di motorizzazione è da sempre particolarmente alto.

Questo anche perché nel nostro Paese in molti casi l'uso delle autovetture non ha alternative praticabili e alcuni servizi di grande importanza, come la consegna delle merci, non possono essere fatti se non con l'uso di mezzi a motore.

Grazie all'elaborazione del Centro Studi Continental è inoltre possibile effettuare un'analisi dell'andamento del tasso di motorizzazione nelle diverse aree del nostro Paese. L'area in cui la crescita dal 2013 al 2016 è stata maggiore è il Nord-Est, che fatto registrare un aumento del 5,4%. Nel Nord-Ovest l'aumento è stato del 2,3%. Nel Centro-Nord vi è stata una crescita del 2,9%, mentre nel Centro è stata dell'1,3%. Nel Mezzogiorno l'aumento registrato dal tasso di motorizzazione dal 2013 al 2016 è stato del 2,6%.

ansa

La curiosità. Citroen inventa gli occhiali contro il mal d'auto

Si chiamano Seetroen, ed eliminano i problemi di chinetosi ricreando la linea dell'orizzonte. Ecco come funzionano
Citroen inventa gli occhiali contro il mal d'auto

Il “mal d'auto” nel lunghi viaggi, soprattutto in vista delle ferie estive, non sarà più un problema. A risolvere questo disagio molto diffuso, soprattutto tra i più piccoli, ci ha pensato Citroën con il lancio dei Seetroen, i primiocchiali che eliminano i problemi di chinetosi, o mal da trasporto. Questi occhiali funzionano secondo un principio semplice, ricreando la linea dell'orizzonte con un liquido colorato, per risolvere il problema sensoriale.
Gli occhiali Seetroen utilizzano la tecnologia sviluppata dalla start-up francese Boarding RingT. Questo dispositivo paramedico, brevettato e testato, offre una percentuale di efficacia del 95%. Grazie al liquido in movimento negli anelli situati intorno alla zona degli occhi, in senso frontale,a destra e a sinistra, ma anche in avanti e indietro, gli occhiali ricreano la linea dell'orizzonte, per risolvere il problema sensoriale all'origine del malessere. Citroen ha affidato il design a 5.5, studio di design collettivo parigino.
Il funzionamento è semplice: alla comparsa dei primi sintomi, spiega Citroen, occorre indossare gli occhiali. Dopo 10-12 minuti il dispositivo sincronizza la mente con il movimento percepito dall'orecchio interno, mentre gli occhi restano fissi su un oggetto immobile come uno smartphone o un libro. Di seguito gli occhiali possono essere tranquillamente rimossi. L'utilizzo è consentito per gli adulti e per i bimbi dai dieci anni di età. Gli occhiali non hanno le lenti, possono quindi essere condivisi tra tutti i membri della famiglia, e i compagni di viaggio, e possono essere posizionati sopra un altro paio di occhiali.
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Suzuki Jimny Sakigake, a ruba online 20 esemplari disponibili

Suzuki Jimny Sakigake,a ruba online 20 esemplari disponibili © ANSA

ROMA - Suzuki Jimny Sakigake, la limited edition che anticipa la commercializzazione della quarta edizione di Jimny, a sole 40 ore dal lancio della serie realizzata in soli 20 esemplari numerati, segna il tutto esaurito sul WebStore Suzuki.


Secondo la cultura giapponese, Sakigake è il componente più valoroso di un gruppo, colui che fa il primo passo, il pioniere che si spinge più avanti e apre nuove strade. I 20 clienti che si sono aggiudicati i 20 esemplari hanno dimostrato di essere loro stessi 'Sakigake': pionieri nell'acquistare l'attesissima quarta generazione di Jimny a scatola chiusa, ancor prima della sua presentazione ufficiale e dell'arrivo in concessionaria.



Proposto in tre colorazioni BiColor dedicate, le venti unità di Jimny Sakigake sono state presentate online in otto esemplari gialli (tinta pastello), altrettante in colore avorio metallizzato e quattro in blu metallizzato, sempre in abbinamento al tetto, al cofano e ai montanti neri. Il kanji Sakigake è presente sulla copertura della ruota di scorta e sul bordo del cofano motore, accompagnato dal numero identificativo dell'esemplare
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Da gita a lavoro, noleggio a breve termine aumenta in Italia


Da gita a lavoro, noleggio a breve termine aumenta in Italia © ANSA

ROMA - Che sia per andare al lavoro, oppure per una gita fuori porta in un weekend assolato, o ancora per programmare le tanto agognate vacanze, il noleggio a breve termine sta diventando, anche in Italia, una usanza diffusa e comune, soprattutto nella fascia d'età compresa tra i 36 ed i 55 anni.


A tutto il 2017, il "rent a car" per brevi periodi ha registrato un aumento del giro d'affari a un miliardo e 207 milioni di euro (+3,1%). Le società di noleggio a breve termine hanno gestito 5,2 milioni di operazioni (+5,7% rispetto al 2016), per un totale di circa 34,7 milioni di giorni di noleggio (+6,9%). La durata media è aumentata dell'1,1%, salendo a 6,7 giorni mentre i prezzi medi hanno registrato una contrazione. E nei primi tre mesi dell'anno in corso, la tendenza si è confermata attraverso lo sviluppo delle flotte a disposizione degli operatori (+14%).



Dai dati, diffusi dall'Aniasa (associazione nazionale industria dell'autonoleggio e servizi automobilistici), emerge inoltre che è la Panda la regina di questo settore ma, più in generale, è Fca a dominare l'intera classifica.



L'identikit medio del noleggiatore a breve termine è uomo, italiano, prevalentemente di età compresa tra i 36 ed i 55 anni, ma in aumento troviamo anche i giovani fino ai 35 anni ed i turisti di nazionalità europea.



Al momento della prenotazione - suggeriscono l'Unione Nazionale Consumatori e Aniasa (Associazione Nazionale Industria Autonoleggio e Servizi Automobilistici), che hanno dato vita ad una guida per non aver problemi quando si noleggia un'auto. E' importante partire dalla scelta di un canale adeguato, informarsi sui costi aggiuntivi come navigatore e seggiolino per bimbi, sottoscrivere un'assicurazione tenendo sott'occhio le franchigie. Al momento del pagamento, bisogna chiedere i metodi accettati e quando verrà prelevato l'importo e alla fine occorre farsi inviare una mail con i dettagli della prenotazione, se fatta online. 



Al ritiro, "occhio" al veicolo: controllare interni ed esterno, per verificare eventuali danni da annotare sul contratto. Verificare sempre le dotazioni di bordo, tenersi informati sul funzionamento del veicolo (se non c'è familiariatà da parte del conducente) e chiedere i recapiti di chi contattare in caso di guasti o incidenti. Precauzioni vanno adottate anche alla riconsegna: controllare che non vi siano nuovi danni e farsi rilasciare un'attestazione scritta. Occorre riconsegnare l'auto con la stessa quantità di carburante (farsi annotare sulla ricevuta che il serbatoio è pieno): se le chiavi vanno lasciate in una cassetta di sicurezza è bene fotografare il veicolo e chiedere lo sblocco delle somme cauzionali. Nel caso di addebiti imprevisti, è importante controllare i giustificativi e contestare per iscritto qualora ci sia qualcosa di strano.
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Base 60milioni, una 250 GTO del 62 forse Ferrari dei record

A Monterey la Ferrari GTO del 1962, stimata 60 milioni di dollari, potrebbe battere il record assoluto © RM Sotheby's Press

Sarà sicuramente un'asta plurimilionaria quella che RM Sotheby's ha organizzato per i prossimi 24 e 25 agosto a Monterey, a poche miglia di distanza dal golf club di Peeble Beach dove si svolgerà in questi giorni il celebre concorso di eleganza. I riflettori sono già oggi puntati su una delle più quotate Ferrari della storia, una 250 GTO Scaglietti del 1962 che, secondo gli esperti della Casa d'aste, ha un valore compreso fra 45 e 60 milioni di dollari. Terzo esemplare della serie di 36 GTO di quella generazione e contraddistinta dal numero di telaio 3413, questo gioiello del Cavallino vanta - oltre che un perfetto stato di conservazione - anche un passato agonistico di tutto rispetto, avendo partecipato come vettura ufficiale per i test alla Targa Florio del 1962 (guidata da Phil Hill) e avendo permesso a Edoardo Lualdi Gabardi di vincere il campionato italiano dello stesso anno.
A detta gli esperti è una delle migliori GTO esistenti, mai messa in vendita negli ultimi 18 anni. Ci sono dunque tutte le basi per battere l'attuale record detenuto da pochi mesi da un'altra Ferrari GTO del 1963 che - secondo la CNBC - sarebbe passata di mano 'privatamente a 70 milioni di dollari, venduta nei mesi scorsi da un collezionista tedesco a David MacNeil, fondatore della WeatherTech, azienda specializzata in tappetini per auto. Questa ultima GTO aveva a sua volta battuto il precedente record - 52 milioni di dollari - fatto segnare nel 2013 da un altro esemplare di questa preziosa serie di berlinette del Cavallino.
Ma a Monterey non sarà solo questa GTO - potenziale 'regina' delle aste - a tener banco. Fra le molte altre Ferrari presenti spiccano una splendida 250 GT Cabriolet Serie II Pininfarina del 1960 da 1,6 milioni di dollari, una 250 GT Cabriolet Serie II Pininfarina da 1,9 milioni. una 500 Superfast Serie II Pininfarina del 1966 da 2 milioni di dollari, una 250 GT Lunga Scaglietti del 1963 da 2 milioni di dollari, una 288 GTO del 1984 stimata ben 3,25 milioni di dollari, una 375 America Coupé Vignale del 1954 valutata da RM Sotheby's 5 milioni di dollari e una rara 250 GT SWB alleggerita Berlinetta Competizione del 1960, con stima a 12,5 milioni di dollari. Molto quotate, e quindi destinate a far crescere offerte e prezzo di attribuzione, anche due Ferrari prodotte in serie limitata in tempi più recenti: una F40 del 1990 stimata 1,6 milioni di dollari e una LaFerrari Chiusa - modello il cui valore sale ogni giorno - del 2014 che andrà all'asta a 4 milioni di dollari. Per finire l'elenco delle Ferrari da collezione più 'abbordabili', ammesso di disporre da 160mila dollari in su, diritti d'asta e tasse esclusi. A Monterey si venderanno un 365 GTB/4 Daytona 1973 quotata 775mila dollari, una 365 GT 2+2 Pininfarina del 1968 da 300mila dollari, una California T 70mo Anniversario del 2017 da 350mila dollari, una 365 GT 2+2 Pininfarina (in questo caso del 1969) da 300mila dollari e una 599 GTO del 2011 da 650mila dollari. All'asta anche una Dino 206 GT Scaglietti del 1968 da 750mila dollari, una 250 GT Coupé del 1958 carrozzata Ellena da 900mila dollari, una Testarossa del 1988 da 160mila dollari, una 308 GTB Vetroresina del 1976 da 220mila dollari, una F512 M del 1995 da 375mila dollari, un'altra Testarossa (questa del 1989) da 160mila dollari, una 365 GTB/4 Daytona Scaglietti del 1973 da 650mila dollari, una 330 GT 2+2 Serie II Pininfarina del 1966 da 425mila dollari, una 250 GT Coupé Pininfarina del 1959 da 700mila dollari e una 365 GTB/4 Daytona Scaglietti (anche questa del 1973) valutata però 775mila dollari.
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